Userò la sciarpa, funzionerà

Userò la sciarpa, funzionerà

lunedì 28 novembre 2011

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 – ma non è che con tanti che ci provano con Giorgia devo essere cervo proprio da te? – – ma che dici? Ma stai scherzando? – – ho già un mezzo appuntamento con lei comunque – – ma non ti va… – – non è che non mi va… devo parlarle ma non so bene cosa dirle. E anche sapendolo non saprei come dirglielo. – – non capisco di cosa tu stia parlando – – e lo so… non lo capisco io… figurarsi un altro… – – non ti va di uscire – – no, ma usciamo lo stesso – – ma se non ti va… – – prendi la giacca e andiamo – – dove? – – è essenziale saperlo prima di infilarsi la giacca o te lo posso dire per le scale? O magari appena scesi in strada? Oppure, se non è troppo distante, magari anche dopo cinquecento metri lasciato il portone alle spalle – – non volevo certo infastidirti così tanto – –  non mi hai infastidito. Andiamo ora – – finirò per infastidirti ancora di più, ma quel piano di cui mi parlasti prima dell’estate? – – non te ne ho più parlato perché ora mi pare una mezza cazzata e poi.. aspetta a chiudere che credo di non aver preso le chiavi! A no eccole –.
    L’androne delle scale si buttava giù in picchiata verso il portone, le tre rampe sembravano volerti inghiottire. Anzi, due rampe e mezzo, visto che una era composta solo da qualche scalino per infrangersi su un piccolo pianerottolo che aveva una porticina cieca sul lato più corto. Il passamano di legno, l’inferriata di ferro, con i ricci alle estremità delle barre messe un po’ inclinate, sdraiate quasi. Gli scalini di marmo bianco consumati dai tanti passaggi  e oramai poroso. Tutto vecchio, tutto bohémien – direbbe qualche bohémien. – e poi vedi, io non so bene cosa devo fare con lei. Mi rendo conto che  è colpa mia, che non sono capace di far funzionare i rapporti. Ma poi mi domando che cazzo posso fare per farlo funzionare – – ah non dirlo a me – – che poi non riesco a capire lee. Ma io ho un solo paio di scarpe, sarò complicato, ma ho un solo paio di scarpe – – e questo che c’entra? – – che sono un semplice in fondo, o, che almeno, si accontenta di cose semplici. Tira un po’ più forte che con l’ultima pioggia il legno si è un po’ viziato e fa fatica ad aprirsi –. 
    Scesi in strada Alberto aspettò che Tommaso prendesse una direzione. All’inizio camminavano distanti l’uno dall’altro, come se i loro pensieri li tenesse lontani. Uno da una parte, lungo il muro illuminato da una lampada gialla, e l’altro lungo l’altro muro. Dalle finestre sopra di loro usciva rumore di tv. A mano a mano che scendevano per il vicolo si avvicinavano. Ora, divisi solo dalle loro camminate non proprio da fotomodelli, ripresero a parlare – ma quindi tu non vuoi più vederla? – – se ti dicessi che non voglio più vederla ti mentirei, se ti dicessi che non ci penso a chiudere ti mentirei. Ho una guerra in testa. Ma sono io che sono fatto sbagliato – – io penso a Ellie molto spesso – – e chiamala Teresa cazzo – – il risultato non cambia poi molto. Non so perché ancora ci penso e in fondo mi manca. Ma sono stato io a chiudere – – coglioni si nasce, te l’ho sempre detto – – già – – ma poi penso che è solo una questione di chimica e un po’ mi conforta – – già – – però, d’altra parte, mi anche rattrista un po’ perché leva tutta la magia che crediamo di vivere – – già – – ma che ti si è incantato il disco? – – già – – pirla – – già – – mi era venuto in mente di parlare con il figlio di Mike – – e per dirgli cosa? – – non lo so, ma magari potevamo parlarci – – ho capito ma per dirgli cosa? – – non lo so – – diciamoci la verità Tomma’: tu non sai un cazzo. E di Giorgia non lo sai, e che vuoi dire a questo non lo sai, il piano non ce l’hai… – – già – lo interrompe Tommaso.
    Arrivati nella piccola piazza quasi quadrata, l’attraversano e si dirigono verso il terzo vicolo. Le mani in tasca che cercano l’accendino che con la sua fiamma non fa nessuna differenza intorno, all’inizio di questo vicolo, visto che il lampione spara tanta luce. – Secondo me tra un po’ dovrà succedere qualcosa. Non è possibile che dopo tutto questo tempo ancora non si sia mosso nulla. È quasi un anno cazzo – – era fine gennaio – – appunto, quasi un anno e ancora niente. Certo non voglio fare la fine dei due che hanno condannato giorni fa per tentata estorsione – – chi? – – che andarono dalla famiglia dicendo che erano in grado di fargli riavere la bara – – ah già. Li hanno condannati? – – uno sì, l’altro a giorni. L’hai vista questa? – – cos’è? – – l’articolo della bara con l’antifurto chiamata MIKE – – si si, vista. Da non crederci. Povero Mike. Ti squilla il telefono – – sarà Giorgia. Infatti. Tanto siamo quasi arrivati. Senti, ti va di parlarmi di questa Giulia? – 

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Luna - Verdena

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