Userò la sciarpa, funzionerà

Userò la sciarpa, funzionerà

lunedì 21 novembre 2011

22

Si erano un po' interrogati sulla faccenda da quando Giorgia aveva fatto notare a tutti e due la loro fissazione per Mike, cosa non nuova ma questa volta lo fece in un modo che Tommaso successivamente lo definì stupido e offensivo. Furono accusati di essere dei bambini. Alberto non diede affatto peso a quella discussione perché nel tono di Giorgia non aveva udito nulla di cattivo. Invece per Tommaso non era stato così e con lei manteneva un clima teso, addirittura di sospetto e Alberto non capiva ancora quale parola di Giorgia avesse così tanto perturbato l'animo di Tommaso.
Si erano accordati per una cena frugale per poi rimanere a guardare un vecchio concerto sul computer: San Siro 10 – 07 – 1990.
Il pentolame giaceva ancora nel piccolo tavolo con nell'aria un fumo stantio di sigaretta.
Alfredo aveva sempre accomunato i due. Netti motivi, in realtà, non ce n'erano ma c'era la convinzione dell'importanza, del valore, ovvero di una vera virtù: quella di saper spiegare le cose con due parole o meglio ancora il riuscire ad aprire un mondo nuovo con una sola frase composta.
E così guardavano il video un po' distrattamente, scene e sceneggiate imparate a memoria. Eppure il monosillabo eh di Vasco era davvero un alto grado di concentrazione di cataste di volumi sul malessere di una generazione. E sul tema di Mike non stava accadendo questo e non era neanche quell'improvvisa voglia che si ha di conoscere tutto di un qualcosa in particolare; più che altro, i due, stavano cercando di ritrovare nel fatto di Mike una regola generale e ciò non significava affatto fissarsi sul particolare. Alfredo è una regola generale: quando si fanno tutti i progetti e arriva il particolare della sfortuna che lascia con le 49 lire in mano senza poter giungere alle 50 necessarie. Colpa d'Alfredo, dunque. E così diceva Tommaso mentre era costretto a glissare il video per far spazio, sullo schermo, ai soliti messaggi. Non si sa mai, diceva, è sempre meglio stare in gioco. A riguardo, spesso, anche Alberto era d'accordo.
-Si ma allora andiamo... una birra? Si o no? E poi spero di incontrare Giorgia--Faccio prima i piatti—lascia stare e lasciali stare in pace i piatti. Li farò io—Senti Tomma'...--dimmi--poi, quel piano che mi dicevi?--
Non ottenne risposta.
Alberto capì che non era il momento, anche perché aveva visto come, Tommaso, al pronunciamento di Giorgia, aveva avuto una percepibile esitazione, di quella che si ha quando si è contornati dalla noia.

Nessun commento:

Posta un commento