Userò la sciarpa, funzionerà

Userò la sciarpa, funzionerà

lunedì 2 maggio 2011

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Gironzolava con il pollice sul telecomando, assuefatto dal divano tra le notizie di cronaca nera, sangue e morte, lacrime e cadaveri, in un'audience che amava veder soffrire. Di là lo sfriggere monotono di una padella: da un cucinino polveroso e dall'olezzo di grasso, sua madre si impegnava per la cena, di quella dalle occhiaie forti con il tavolo in formica senza la tovaglia bianca e con i segni del coltello sul ripiano. Dal salotto piccolo e deforme di mobili, di vestiti da stirare buttati sulla poltrona, di quadri scialbi e sconosciuti, Alberto attendeva di veder passare qualche notizia in tv snervato da una fame verace, nervosa. Ingurgidò un bicchiere d'acqua e si abbandonò con la spalla sull'anta della porta della cucina: la madre lo osservò curiosamente, gli disse di scansarsi che non ci si entrava lì dentro e che era stanca, che aveva da fare, che a momenti sarebbe arrivato suo padre e che lui voleva trovare il piatto pronto.
Per ora noi la chiameremo felicità. Perché quando Alberto al mattino tornò al lavoro, non aveva ancora dimenticato che il notiziario del tg della sera aveva messo in evidenza il trafugamento della salma di Mike, senza aggiungere nulla di rilevante ma la notizia aveva fatto sorridere sua madre e smosso anche il viso duro di suo padre che, forse, per la prima volta nella sua vita, era rimasto stupito da qualcosa. E anche Alberto rimase attonito per l'emozione che poteva sentire in corpo.
Perché gli luccicavano gli occhi e lavorava al massimo (quasi gli si irritò la gola per il troppo chiacchierio), attendeva con ansia l'ora della pausa pranzo e spontaneamente intensificava la sua mansione da operatore per non pensare a quello che stava facendo ma per essere prima possibile con quel caffè in mano, a fumare, a guardare le ragazze, a vagheggiare qualcosa di nuovo con Tommaso. E voleva dirgli delle cose.
– allora? – – allora cosa? Vuoi un caffè? – – si grazie. Che idea ti sei fatto? – – su cosa – – come su cosa? Su Mike! – – mia madre ha sorriso, invece mio padre mi sembrava sorpreso – – e che aveva da ridere scusa – – non era riso... non saprei come spiegartelo. Ma quello non mi ha fatto effetto. Mio padre, nel suo essere teutonicamente sorpreso, sembrava ancora di più rassegnato. Avrà pensato «ma dove cazzo siamo arrivati» – – e chi poteva pensare una cosa così – – non era pensabile nello specifico, nel senso con Mike, ma la gente è oramai fuori di testa. Per soldi poi... – – quindi tu dici sempre il riscatto. Solo riscatto – – non dico niente, tieni – – come non dici niente? – – tu a cosa pensi scusa? – – fa sempre più schifo questa mezza specie di caffè – –quindi? – – potrebbe essere qualsiasi cosa – – ricomincia adesso? – – scherzo, solo riscatto, necrofilia – – con Mike?!?! – – io non mi stupirei insomma – – ma che cazzo dici! – – potrebbe – – tu sei malato – – hai presente il mostro di Milwaukee? – – ma che c’entra? – – ha ucciso diciassette persone e le trombava da morti. Quando non se li mangiava o li scioglieva nell’acido – – ma Mike sarà già un secchio di vermi – – non è detto. Nelle bare il corpo si decompone lentamente. E comunque le parti visibili potrebbero essere ancora in buono stato – – ma puzzerà da morire – – be', quello si – – e poi scusa, che cazzo di scherzo sarebbe? – – oggi ho sentito che una parlamentare ha detto che Mike è un modo per colpire Silvio. Hai l’accendino? – – vabbè, ma qui ogni cosa è più delirante dell’altra! – – grazie. quindi tu la necrofilia me la bocci – – mmuhhm... e te la boccio sì! – – mah – – tutt’al più un qualche fissato con Mike, ma non per trombarlo. Magari lo faranno imbalsamare o una setta. Ecco, una setta – – ma se ieri l’avevi scartata la setta – – vorresti dire che è più probabile la necrofilia? Capirei un giovane bello e appena morto, non un vecchio morto quattro mesi prima – – quasi cinque – – e mi aiuti a dire! – – non rimane che il riscatto allora – – non si sa niente? – – mica chiederanno subito i soldi il giorno dopo scusa – – chissà dove la nasconderanno la bara – – ovunque, tanto mica c’è il rischio che li riconosca – – vero – – sorridi come tua madre? – – non credo fosse divertita ieri sera. Lo sai a casa come sono – – va meglio? – – a volte sembra di si, altre no. Non saprei – – capito. Un ultima cosa. Tu ai nuovi nazi non hai pensato? – – a cosa?!?!?!?! – – Mike è stato partigiano e s’è fatto anche la prigionia in diversi campi di concentramento – – non lo sapevo – – sembrava un mezzo rincoglionito, ma era uno tosto – – ma che c’entrano i neo nazi adesso – – per vendetta – – ma di cosa – – per vendetta che lui faceva la staffetta con i messaggi per gli americani e gli inglesi – – i neo nazi – – sì – – sei convinto – – no – – era quasi più credibile la necrofilia – – io non sottovaluterei i neo nazi. Ti ricordi Brizzi in Bastogne con Tognazzi e i cinesi? E che è successo alla fine? – – ma la finisci di dire stronzate? – – io la pista neo nazi non la sottovaluterei – – tu hai visto troppo Tarantino – – se è per il riscatto non credo tarderanno però. Se lo chiedono tra vent’anni un qualsiasi nipote potrebbe anche rispondere «’sti cazzi, tenetevelo» – – effettivamente... che poi la pena per aver trafugato una bara chissà quant’è – – ti ricordi il mio dubbio sul riscatto? – – e come potrei dimenticarla – – infatti avevo ragione. Aspetta me lo sono segnato... allora... articolo 411 del codice penale «Distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere. Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni» e poi vabbé «La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia» – neanche tanto. Magari poi ci andrà aggiunta estorsione o roba del genere – – oltre a Cuccia che ti dicevo io, i giornali ricordavano altri precedenti come Charlie Chaplin con la salma ritrovata 15 giorni dopo, Serafino Ferruzzi, questa mai ritrovata. Poi Raffaele Bagni – – Bagni il calciatore? – – sì, proprio lui. Il figlio insomma. Mai ritrovata. E poi anche altri che non ricordo – – vabbè, il duce anche – – ma per lui fu un po’ diverso – – e quindi ora che succederà – – aspetteranno. Oggi non è facile farla franca – – ma stasera? – – vogliamo vederci per un drink? – – va bene. Ci vediamo all’uscita comunque – – ok. A dopo –
Mentre si preoccupava di camminare sul marciapiede per evitare le macchine, quel nomignolo di Serafino gli lasciava un sorriso da ebete sulla faccia. Tommaso le sapeva proprio tutte. Serafino Ferruzzi.

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