Userò la sciarpa, funzionerà

Userò la sciarpa, funzionerà

lunedì 25 luglio 2011

15


Sentiva una morsa chiudere lo stomaco e si recò al lavoro completamente deconcentrato. Inoltre quei fastidi in testa gli stavano diventando un tormento. Ritrovò un po' di lucidità al ritorno, in autobus, con gli occhi persi tra le immagini sfuggenti del finestrino.
Scese nel basso dei pensieri più sciocchi dopo quella flotta di emozioni che l'avevano travolto mentre aveva discusso con Tommaso. Perché c'erano stati grandi movimenti in lui e questi avevano spazzato via le nuvole alle spalle. Ora aveva con sé pensieri senza grandi possibilità. Era improvvisamente tornato al punto di partenza, come quella di uno start di una gara ad ostacoli dove sia la dinamica che il vincitore sono più che incerti.
Scese nel basso dei pensieri più sciocchi, in silenzio.
C'erano tutti gli ingredienti di un grande giallo: due testamenti non coincidenti, come dire, due fazioni in lotta e un cadavere scomparso. Può anche darsi che lo stesso, sia stato trafugato perché aveva indosso qualcosa di compromettente - per il testamento? - o un segno che dall'autopsia non era stato notato – ma l'autopsia l'avevano fatta?
Allora era accaduto un omicidio, già, il povero Mike era stato assassinato e il trafugamento della salma non era stato altro che un occultamento di prove.
Alberto afferrò il cellulare lasciando in sospeso il pollice sul tasto verde, doveva sentire Tommaso.
Eppure Tommaso non solo lo avrebbe deriso ma lo avrebbe anche umiliato - ma si... avrebbe avuto ragione. In fondo Alberto sperava proprio di non trovarsi di fronte ad un bel giallo ma ad un'azione, a qualcos'altro, ad un'azione di qualcuno che voleva qualcosa per cambiare qualcosa.
Verso il condominio di casa, camminava a passi spenti. Non si accorse che, alle sue spalle, da un taxi, qualcuno lo stava osservando.

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